Le variazioni nelle abitudini alimentari, in modo particolare l’incremento del consumo di acidi grassi polinsaturi ( PUFA ) omega-6 e la diminuzione del consumo di acidi grassi polinsaturi omega-3, può spiegare l’aumento delle malattie atopiche osservate negli ultimi anni.
Inoltre, sembra possibile che fattori principalmente prenatali o ambientali nei primissimi periodi di vita influenzino lo sviluppo di malattie allergiche.
L’obiettivo di un gruppo di Ricercatori dell’Ospedale San Camillo de Lellis di Roma è stato quello di valutare se il consumo di pesce, burro e margarina durante la gravidanza potesse influenzare lo sviluppo di sensibilizzazioni allergiche nella progenie.
La popolazione dello studio è stata divisa in progenie di madri allergiche ed in progenie di madri non-allergiche.
Allo studio retrospettivo di coorte hanno preso parte 295 figli di madri allergiche e 693 di madri non-allergiche.
Mediante un questionario standardizzato sono state raccolte in modo retrospettivo informazioni riguardo all’assunzione materna di pesce, burro o margarina durante la gravidanza, così come per altri fattori confondenti prenatali e perinatali.
L’atopia è stata determinata attraverso lo skin prick test per 8 allergeni per inalazione e per 2 allergeni di tipo alimentare.
Nel gruppo delle madri allergiche non c’era una chiara correlazione tra assunzione materna di pesce, burro e margarina e sensibilità ai cibi o agli inalanti.
Nel gruppo delle madri non-allergiche non è stata osservata alcuna correlazione tra assunzione di burro e margarina e la sensibilità ai cibi o agli inalanti.
Al contrario, è stato osservato un effetto protettivo dell’assunzione di pesce sulla positività dello skin prick test.
In particolare, la frequente assunzione materna di pesce ( 2-3 volte/settimana o più ) ha ridotto il rischio di sensibilità ai cibi di oltre un terzo ( odds ratio, OR = 0.23 ).
Un trend simile, anche se non significativo, è stato riscontrato per le sostanze inalanti.
Infine, anche nell’intera popolazione dello studio, cioè gruppo allergico più gruppo non-allergico, è stato riscontrato un trend tra aumentato consumo di pesce e diminuzione della prevalenza di positività allo skin prick test per i cibi.
Questo studio ha mostrato che la frequente assunzione di pesce durante la gravidanza può contrastare lo sviluppo di sensibilità allo skin prick test per i cibi nella progenie di madri non affette da malattie atopiche. ( Xagena2006 )
Calvani M et al, Pediatr Allergy Immunol 2006; 17: 94-102
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